La chiesa delle chimere by Stefano Moretto

La chiesa delle chimere by Stefano Moretto

autore:Stefano Moretto [Moretto, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788825424836
editore: Delos Digital
pubblicato: 2023-06-13T22:00:00+00:00


Capitolo 11

Selene si piantò all’ingresso della villa. Era semplicemente enorme, con tanto di fari che ne illuminavano le fiancate. I cancelli erano alti almeno tre volte lei e nel parcheggio sulla destra figuravano un paio di auto sportive tirate a lucido. Al centro del cortile una fontana occupava quasi tutto lo spiazzo centrale. La statua al centro della fontana raffigurava un uomo con una grossa coda felina e dei giganteschi artigli da tigre al posto delle mani, intento a sollevare un enorme calice dal quale zampillava l’acqua.

Si rese conto che aveva la bocca aperta per lo stupore.

– Ehi, siamo sicuri che questa sia la casa giusta?

L’uomo le passò affianco e superò i cancelli della villa. – Questa è casa di padron Ryan. Prego, entrate.

Selene mosse un piede in avanti e lo adagiò poco alla volta sul terreno oltre il cancello. Si aspettava come minimo che la terra si aprisse sotto di lei e la inghiottisse, tanto le sembrava di essere fuori posto in quel luogo. Persino gli alberi di ciliegio che costeggiavano il viale le sembravano incredibilmente più eleganti di lei in quel momento. E probabilmente lo erano: non si era guardata allo specchio, ma dopo aver corso così tanto sarebbe stato strano se non avesse avuto i capelli totalmente in aria.

Continuò a seguire l’uomo davanti a sé lungo il viale, costeggiarono la fontana e raggiunsero l’ingresso della villa. Il portone di legno si aprì senza emettere un solo cigolio o scricchiolio, se in quel momento avesse girato la testa da un’altra parte non si sarebbe neanche accorta che stava venendo aperto.

Ryan emerse dall’interno della villa e le si avvicinò. Selene si aspettava di vederlo arrivare con qualche abito formale dato l’ambiente, invece indossava lo stesso maglione che aveva quando erano usciti insieme e un paio di jeans neri.

– Selene! Che sollievo vederti tutta intera. Entra, accomodati.

– Ma… – esitò. – Cioè, seriamente questa è casa tua?

Ryan sorrise. – Lo so, immagino tu sia un po’ sorpresa. In effetti la prima volta fa un certo effetto.

– No, cioè, sì, un po’. Più che altro non ti facevo così ricco da avere persino il maggiordomo.

– Maggiordomo? – Ryan passò il suo sguardo da Selene all’uomo che l’aveva accompagnata. – Ah, parli di Primo. Ma no, è solo un amico di famiglia. Visto il periodo, per il momento sta da noi. Dai, entra.

C’era qualcosa che non la convinceva in quella storia, anzi, in realtà quasi tutto. Da quando un amico di famiglia usa espressioni come “padron Ryan”? Certo, magari era solo un tipo strambo, e in effetti anche il suo sembrare privo di emozioni pareva confermare questa tesi.

Selene seguì Ryan all’interno e venne accecata dalla luce dell’enorme lampadario appeso al soffitto. Il pavimento di marmo era una gigantesca scacchiera, talmente grande che avrebbero seriamente potuto giocarci a scacchi facendo loro da pedine. Sulla parete opposta all’ingresso erano appesi i dipinti di due persone, un uomo e una donna. I lineamenti erano vagamente simili a quelli di Ryan, forse i suoi genitori o dei nonni.



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